Cosa dice la scienza
Antibatterico, antifungino e antiossidante. Queste proprietà dell’aceto sono conosciute da sempre, ma si può affermare che abbia anche dei benefici per la nostra salute? È un argomento delicato sul quale abbiamo sentito la necessità di fare estrema chiarezza. Per questo, primi fra le aziende del settore, abbiamo chiesto alla Nutrition Foundation of Italy (NFI) – un’autorevole associazione no profit che monitora e valuta le conoscenze nutrizionali a livello internazionale – di raccogliere e analizzare le evidenze scientifiche sull’argomento pubblicate negli ultimi 20 anni.
È emerso che numerosi studi indicano che il consumo di aceto, specie durante il pasto, può influenzare positivamente il metabolismo, soprattutto riducendo l’aumento della glicemia successivo al pasto stesso.
Altri studi evidenziano un’associazione tra consumo di aceto e controllo del peso corporeo (con riduzione della massa grassa e dell’indice di massa corporea) e del profilo lipidico. In particolare, in base ad alcune ricerche, l’aceto di mele contribuirebbe a ridurre il colesterolo totale (e specie la frazione LDL, il cosiddetto colesterolo “cattivo”) aumentando al tempo stesso i livelli del colesterolo HDL (spesso definito colesterolo “buono). Anche se si tratta di dati preliminari, insieme agli altri disponibili permettono di affermare che l’aceto sia potenzialmente in grado di agire in modo favorevole sulla nostra salute.